Presentazione

 Shiatsu

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L’equilibrio è uno stato immaginario, una condizione irraggiungibile, se non nell’annullamento totale di sé. Alcuni pensano all’equilibrio considerando la morte come punto di stallo e quindi di mediazione effettiva tra ogni squilibrio, mentre nella mia visione anche la morte è un forte punto di squilibrio, proprio perché estrema all’opposto della vita che, pure, distingue uno stato umano.

Quando si parla di equilibrio energetico, quindi, non si può non considerare l’irraggiungibilità della perfezione, ovvero si può soltanto tendere all’armonia delle fasi di squilibrio, riducendo nel modo migliore i picchi più acuti, diluendo tutto nella comprensione, nella coscienza di sé.

Prima di accedere alla comprensione dello Shiatsu e alla conoscenza di alcune delle pratiche che rendono questo tipo di applicazione così incisiva sulla persona, ho sempre avuto un approccio molto completo con tutto ciò e con chiunque mi stesse particolarmente vicino. Ho fatto mie molte esperienze per meglio comprenderle, perché immedesimarsi negli altri non è mai sufficiente, e nemmeno in questo modo ho mai pensato di poter giudicare o capire gli altri completamente, perché ogni esperienza ha una propria impronta ed ogni essere la vive in modo esclusivo.

Ma anche nella comunione della vita, che vede tutti e tutto, c’è una armonizzazione, una vibrazione comune, una energia che lega e porta le cose a compimento, in qualsiasi momento e luogo ci si trovi si è causa ed effetto e si è investiti da miriadi di effetti farfalla a cui, ovviamente, si contribuisce.

Per me lo Shiatsu è una chiave che apre una serratura che apre una porta, mettendo in comunicazione le due sponde, contaminando a vicenda le due realtà riflesse nell’uscio. Ciascuna delle due parti sarà causa di un cambiamento nell’altra che subirà l’effetto, sapendolo gestire più o meno consciamente. Nello Shiatsu, infatti, chi opera un trattamento (Tori) deve essere padrone di ciò che riceve da chi vi si sottopone (Uke) e deve, soprattutto, portare all’Uke quanto necessario a donargli benessere.

Lo Shiatsu quindi, non è banalmente la pressione del dito, del palmo o del gomito, non è una torsione, un allungamento o qualsiasi altra pratica prettamente fisica illustrata in un libro, secondo una mappa di meridiani. Pratica che ricorda tanto il lavoro di un idraulico o di un meccanico. Perché sebbene la tecnica sia fondamentale e non si finisca mai di apprenderne di nuove, gioca un ruolo altrettanto importante la capacità di farsi veicolo di benessere, di saper ascontare, di interagire con le adeguate capacità.

Ci sarebbero molte e molte altre cose da dire sullo Shiatsu, ma il modo migliore per presentarlo è senza dubbio applicato sulla persona che ne chiede lumi. Chi è curioso in tal senso è invitato a provare presso qualsiasi operatore accreditato. In questo senso è bene diffidare da chiunque non possa mostrare un titolo professionale valido.

Ho iniziato il mio cammino professionale nello Shiatsu per passione nel 2010, presso l’A.S.D. Shiatsu Pro Salus Libertas, succursale di Latina del Centro Shiatsu Do del M° Vittorio Fornasir.